Campi in Canin

 

29 LUGLIO - 13 AGOSTO 2017
 
caninQuest’anno le forze sono state interamente assorbite dalle esplorazioni alla Grotta del Giglio, erano previste anche altre attività ma il Giglio ha schiuso i suoi petali, finalmente. La prima settimana, il tempo bello e stabile ha permesso di scendere in grotta quasi ogni giorno avanzando molto bene con i lavori di allargamento del meandro. In compenso, durante la seconda settimana, il cielo si è sfogato mandando giù qualsiasi cosa: fulmini, acqua, acqua e ancora acqua, grandine e tuoni. Noi, dentro alle tende che si contorcevamo possedute dal vento, a guardare le cuciture dei teli e a tenere la paleria, vestiti e pronti a vedere volare tutto e tutti, vento che raggiunse picchi di velocità altissimi e potenti degni di un tifone. Qualcuno lassù si è divertito a mettere a dura prova la nostra pazienza non tanto per il maltempo, quanto per la consapevolezza che al Giglio non si sarebbe potuti più andare, la grotta è quasi tutta attiva, niente da fare.
Abbiamo avuto giusto il tempo di affacciarsi alla finestra che dà su un P40 e annusare l’aria che sale. Nonostante tutto il bilancio è stato più che positivo: le nostre "casette" avevano tenuto alla grande alle due tempeste, questa volta siamo stati graziati, il Giglio va, e per qualcuno è stata la prima esperienza caninica. 
Partecipanti al campo: Paolo Alberti (Papo), Clarissa Brun, Andrea Chiorri, Christian Giordani, Ernesto Giurgevich, Laura Miele, Alessandro Olivo, Daniela Perhinek, Josef Vuch, Gabriele Zucca.
 
 
Cronaca delle esplorazioni al Giglio
caninLa prima settimana, Papo, Andrea, Laura e Josef, hanno forzato il meandro che ci ha tenuti bloccati per un anno a cento metri di profondità senza poter proseguire. Dopo sei giorni di scavi la tenacia dei quattro è premiata, il meandro si allarga e si approfondisce acquisendo le morfologie di una forra e pozzi a cascata. Nel frattempo Josef inizia una raccolta della fauna ipogea a scopi scientifici. Scesi una ventina di metri, la ricomparsa di passaggi angusti fa pensare al peggio invece, una piccola apertura in parete stretta da non passare ma larga da infilarci la testa, dà adito a nuove speranze. Intanto il campo si popolava con l’arrivo degli altri "baldi giovani" e, la settimana successiva, la finestrella in parete si trasforma in un comodo balcone con vista panoramica sulla base di un camino che si sviluppa per una trentina di metri in altezza e che permette la vista della prosecuzione, in basso, a pavimento. Christian risale un versante del camino per raggiungere quella che poteva sembrare una prosecuzione fossile ma chiude, c’è altro da vedere lungo le pareti, un’altra volta. La via giusta si apriva alla base. Qualche ora di scavo e la discesa riprende con una decina di metri verticali, seguendo l’acqua e andando incontro all’aria che, gelida, arriva sulle nostre facce. Christian è davanti e vorrebbe proseguire, lui, ma questa volta la corda non è sufficiente: ci siamo affacciati su un bel pozzo…quaranta, cinquanta metri? Potrebbe essere, più o meno. Va bene dai, si ritorna domani. Non volevamo dirlo, ma eravamo tutti consapevoli che domani sarà impossibile viste le previsioni meteo disastrose, nemmeno il giorno successivo e nemmeno quello dopo. Ormai il campo era giunto alla fine e i pensieri di tutti erano sospesi sopra a quel pozzo, ancora da scendere……
 
 
26 - 27 agosto
 
Il fine settimana è previsto tempo stabile, sole e caldo. Siamo al Giglio. Si scende il pozzo da quaranta metri effettivi e la grotta continua, ampia, con una forra attiva fino a 220 m di profondità. Qui ci fermiamo, per il momento, davanti a una parte meandriforme da "adattare", ma non troppo. Il Giglio va. Manca poco alla mezzanotte e siamo al Gilberti, abbiamo di che festeggiare soprattutto Gabriele (corsista 2016) che, essendo stato pochi giorni al campo, non era riuscito ad assaporare bene il gusto dell’esplorazione. Questa volta sì, la sua prima in Canin. Partecipanti: Paolo Alberti (Papo), Christian Giordani, Daniela Perhinek, Gabriele Zucca e Clarissa Brun
 

 

AGOSTO 2016

canin gruppo 2016Con il rientro dell'ultima squadra, si è concluso, domenica 14 agosto, il campo speleologico del Gruppo Grotte del CAT in Pala Celar (Canin). Nel corso delle due settimane si sono avvicendati al campo una dozzina di soci che hanno, nonostante alcune giornate di maltempo, portato a casa un discreto "bottino". Naturalmente mi riferisco sia alla scoperta, alla esplorazione al rilevamento di nuove grotte, sia al lavoro di censimento di cavità già conosciute.

Sono continuate le esplorazioni alla Grotta del Giglio mentre l'ultimo giorno è stato quello che ha regalato una nuova, promettete, grotta. Naturalmente, dovendo smontare il campo, il tempo a disposizione per valutarne le potenzialità esplorative è stato, giocoforza, limitato. Per fortuna, soltanto la giornata di mercoledì ci è stata "ostile": pioggia battente per buona parte del giorno e nevicata abbondante, con conseguente calo della temperatura, di notte. Poi, il tempo è decisamente migliorato, assieme al nostro umore.

Volendo riassumere tramite i numeri, si può semplificare nel seguente modo:

Giornate di campo: 16

Soci partecipanti: 11

Amici partecipanti: 3

Socie e amiche "sherpa": 5

Nuove grotte rilevate: 15

Revisioni e aggiornamenti: 5

Partecipanti: Alberti Paolo, Brun Clarissa, Casalini Cristina, Cernivani Alessandro, Chiorri Andrea, Dogo Federico, Gherlizza Franco, Giordani Christian, Giurgevich Ernesto, Olivo Alessandro e Perhinek Daniela.

Graditi ospiti: Miglia Andrea, Petri Marco (CGEB) e Scrigna Gianpaolo.

Hanno aiutato nel trasporto dal e per il campo: Bader Francesca, Cuneo Federica, Incontrera Zum Lye, Milella Serena e Varcounig Tiziana.

FOTO GALLERY

 

LUGLIO 2016

caninAnche per quest’anno è in programma un campo speleologico in Canin, nella zona sopra il Pala Celar. Lavori da fare ce ne sono eccome: continuare l’esplorazione alla grotta del Giglio, iniziare un lavoro sistematico di revisione (esplorativa e catastale) delle cavità attorno al campo e zone limitrofe. Tradotto vuol dire: verificare se la grotta è stata registrata al Catasto Regionale delle Grotte del Friuli Venezia Giulia ed eventualmente fotografare e rifare la posizione dell’ingresso con il GPS, scendere e controllare che l’eventuale rilievo esistente coincida con la reale morfologia attuale, siglare l’esterno con una marcatura provvisoria in attesa di apporre quella ufficiale della Regione. In questa parte di Canin ci sono decine di fratture e ipotetici accessi al sottosuolo che potrebbero presentare qualche prosecuzione interessante, verticali forse mai esplorate o forse scese fino a certa profondità e poi abbandonate per i classici “tapponi” di neve e ghiaccio che spesso impediscono la continuazione. Ecco, queste sono le attività che abbiamo in programma. Il campo è aperto a tutti. Verrà fatta a breve una riunione per organizzare il tutto. Il Canin vi aspetta! Per info: Clarissa, Papo, Andrea. Oppure contattare il CAT tramite la posta elettronica (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.) che provvederà a inoltrare le richieste agli organizzatori del campo.

 

 AGOSTO 2015

caninAl contrario del 2014, il campo speleo di quest'anno è stato finalmente baciato  dal sole permettendo di fare l'attività prevsita, doppia fortuna in quanto eravamo accampati esclusivamente  con le tende. Risultati: riaperte le esplorazioni alla grotta denominata del Giglio, grotta trovata da Papo negli anni '90, profondità attualmente raggiunta circa -120m; tentativi di scavi di tre possibili nuove cavità, due non hanno dato i risultati sperati la terza è in forse; battute di zona. Partecipanti: Paolo (Papo) Alberti, Clarissa Brun, Andrea Chiorri, Ernesto Giurgevich, Laura Miele. Visitatori arrivati a "mani piene": Franco Gherlizza e Tiziana Varcounig. Sherpa ai quali va il nostro più grande ringraziamento: Alessandro Cernivani, Duilio Cobol e Massimo Razzuoli. Ringraziamento anche a Josef Vuch per il nobile intento!

 

caninAnche quest'anno dal 1 al 9 agosto viene organizzato il  campo speleo sul Monte Canin.  La zona operativa questa volta prevede gli altopiani del Pala Celar (quota 2000m circa), verso  la Forca del Poviz ( guardando  il rifugio Gilberti all'estrema sinistra per interderci). Non ci sono punti di appoggio nei dintorni quindi il campo viene fatto esclusivamente con le tende. Quasi tutto il  percorso è su sentiero CAI (o dal rifugio Gilberti o da Sella Nevea per la mulattiera del Poviz) per poi abbandonarlo seguendo una traccia fino al campo (circa 2 ore e mezza).  L'intenzione è quella di rivedere ed  continuare l'esplorazione di una grotta ferma a -100m,  trovata da Papo, ci saranno sicuramente altre cose da fare che verranno decise al momento a seconda degli sviluppi esplorativi. Il campo è aperto a tutti e una mano a qualsiasi livello serve sempre, il paesaggio e la tranquillità del posto meritano sicuramente almeno una visita. Chi ha intenzione di partecipare anche solo per qualche giorno è pregato di contattare Clarissa o Papo.

 

 

AGOSTO 2014

CANIN 2014: "Nebbia continua" (7-17 agosto)

canin 2014No, non è il titolo del nuovo raduno speleo ma quello che abbiamo visto per circa cinque giorni dall’oblò del Bivacco Marussich. Eh sì perché anche quest’anno abbiamo fatto il campo speleo in Canin. Risultati? Visibilità molto ridotta, vento forte, molto forte, fulmini, pioggia, grandine, nevischio mancavano il lupo mannaro e Godzilla dopo eravamo al completo. Altro che reality o test psicocomportamentali: per nove giorni tre persone sono state messe alla prova rinchiuse in un bivacco, accogliente, ma alquanto angusto, con pochissimo alcool (però con abbondante cibo) con i sacchi materiali pronti a partire al minimo accenno di "schiarita" (leggi la nebbia che un po’ si dirada), con tanta voglia di fare che diventava tanto poca all’aumentare del brutto tempo. Qualche giorno di bello l’abbiamo avuto: il fine settimana dell’arrivo e quello della partenza.

Qualcosina comunque abbiamo fatto: nel "Bus de Bunny", vecchia grotta del CAT con dei punti di domanda qua e là, è stato esplorato un nuovo pezzo di meandro situato alla fine della condotta iniziale, il meandro conduce a due ampie stanze che altro non sono che le basi di due camini che si incontrano poi a circa 10 m di altezza e che conducono all’esterno, la risalita fatta ha dato la conferma. Noi speravamo prendessero una via alta per bypassare gli stretti del fondo. È stato fatto anche il rilievo ex novo di tutta la cavità. Saremo per sempre riconoscenti al povero Bunny per aver trovato questa simpatica grotta vicino al bivacco, ci ha "salvato la vita" nelle giornate più buie nel senso che eravamo più sereni sapendo che a pochi minuti dal Marussich potevamo comunque fare un po’ di attività, mai grotta è stata perlustrata così a fondo! L’interno naturalmente presentava abbondante stillicidio così già dal primo giorno ci siamo giocati tute, sottotute, guanti e scarpe rimasti appesi vicino ai salami a non asciugarsi.

Un’altra bella sorpresa l’abbiamo avuta con la grotta SC2, ri-trovata da Paolin, e Rudy il primo giorno di campo. Ritrovata perchè già siglata CAT inizio anni ’90 senza alcun altro dato però. Allargato un po’ l’ingresso si arriva in una stanzetta che conduce a due bellissimi pozzi cascata fino a circa 40m di profondità, purtroppo un tappo di frana mobile e abbondante impedisce la discesa del pozzo che naturalmente continuerà, peccato.

Un’altra mezza giornata senza pioggia ci ha permesso di fare una lunga battuta di zona sotto le pareti del Monte Canin, sono state individuate alcune aperture interessanti, nessuna però "pronto ingresso". Altre possibili cavità sono state segnate negli affioramenti a est del bivacco Marussich, tutte da verificare. Insomma poco è sempre meglio di niente, nonostante il tempo ci siamo divertiti e vi chiederete ma come hanno passato il resto del tempo questi?

Non possiamo raccontare proprio tutto, comunque le nostri piccole menti in umido hanno inventato il Rebus-Canin: dopo aver finito i crucirelax, il sudoku, le sciarade, annerito persino i puntini della figura misteriosa della settimana enigmistica, ci siamo messi a costruire noi i rebus. Nato come gioco c’è stato chi non ha quasi dormito per preparare chissà quale machiavellica frase da decifrare. Naturalmente i nostri rebus sono coperti da copyright e verranno pubblicati sul prossimo numero di TuttoCat, non perdetelo! Solamente l’"invasione" improvvisa in tarda serata degli amici del gruppo del Fante di Monfalcone ci ha distolto dalla nostra attività. Quel giorno le raffiche di vento avevano messo a dura prove le due tende sistemate fuori dal bivacco, quella di Laura dopo una gloriosa lotta si era accasciata al suolo, mentre la mia teneva ancora bene però gridava pietà così l’abbiamo tolta in mezzo alla bufera.

Allo stesso tempo pensavamo intensamente ai colleghi di Monfalcone (ed eravamo anche un po’ preoccupati) accampati con tende e tendoni più a valle ed infatti verso le 21.30 qualcuno bussa al bivacco ed eccoli qua; bagnati fradici assieme a due speleo sardi che sognavano la loro bella isola. Baci, abbracci canonau e liquore di mirto, caciotte e salami e via, grande festa al Marussich incastrati come sardine…e comunque qualcuno continuava a costruire i rebus…..

clarissa laura papoPartecipanti fissi al campo nonostante tutto: Paolo (Papo) Alberti, Clarissa Brun e Laura Miele. Oltre ai tre desperados c’è stata una schiera di amici che hanno fatto in modo che questo campo si realizzasse, che hanno trasportato avanti e indietro tutto l’occorrente; senza di loro sarebbe stato veramente triste. Ringraziamo Sandro Sedran e Simona Tuzzato dell’S-Team che oltre ad averci aiutati nei trasporti hanno realizzato un reportage fotografico con i fiocchi da vedere su www.speleo-team.it, a Paolo Manfreda che più volte è salito al bivacco con i materiali e, assieme ad Ambra e Rudy, ha battezzato l’inizio del campo con una grigliata di carne e, in ordine alfabetico: Mario Carboni che ha trovato al Gilberti un bel "sacco regalo" di una ventina di chili da portare al Marussich: Loris Carboni, Franco Gherlizza, Massimo Razzuoli, Gregor Basiaco e Jeronima.

Clarissa Brun

FOTO GALLERY

 

LUGLIO 2014

panorama canin

Quest'anno dal 9 al 16 agosto verrà fatto il campo speleo in Canin al bivacco MarussichVista l'abbondante quantità di neve ancora presente in quota, le grotte che volevamo rivedere per continuare l'esplorazione vicino al Bivacco Procopio sono da escludere in quanto già due anni fa a circa - 100m presentavano un bel tappo di neve e ghiaccio ed era stato un inverno praticamente senza precipitazioni! Quest'anno c'è il rischio di non riuscire nemmeno ad entrare. Per poter fare un buon campo base al Procopio sarebbe stato meglio usufruire dell'elicottero, però visto che non saranno tanti i partecipanti e viste soprattutto le condizioni neve è stato scelto di fare il campo base al Marussich e cercare di finire alcuni "lavori" rimasti in sospeso, almeno un pò di materiale tecnico e di cibarie sono già in zona bivacco, evitando così il rischio di organizzare i trasporti con l'elicottero e poi non riuscire a fare niente. Quindi il programma di massima è:

1. Finire i rilievi di alcune grotte in zona più o meno del bivacco (sempre neve permettendo).

2. Vedere se lo "pseudo ingresso" trovato da Laura due anni fa prosegue davvero....e quindi iniziare ad esplorare, scavare, ecc.

3. Grotta H13 (si trova lungo il sentiero che dalle casermette porta al Marussich) : rivedere il fondo del P40 e iniziare lo scavo del ramo laterale nella galleria principale, prosecuzione intravista già due anni fa

4. Battere zona

Tutti possono partecipare e anzi, è auspicabile la partecipazione di più soci possibile. Il campo è adatto a tutti soprattutto ai nuovi arrivati per iniziare a conoscere un pò le grotte del Canin e divertirsi! Si può scegliere di  rimanere tutta la settimana o qualche giorno a seconda degli impegni, basta avvisare per tempo le date di arrivo e i giorni di permanenza in modo da organizzare sia l'attività sia il mangiare e il dormire (il bivacco ha 9 posti letto però all'esterno c'è lo spazio per  qualche tenda). Il trasporto dei materiali verrà fatto a piedi, per cui servirà mooolto gentilmente una mano nei giorni 9 e/o 10 agosto (sabato e domenica) per portare le cose al bivacco e il 15 e /o 16 (venerdì/sabato eventualmente anche domenica 17) per riportare il tutto a valle. Se qualcuno è libero può inziare a portare qualcosa anche prima del 9 agosto. Possono dare il loro contributo anche coloro che solitamente non vanno in grotta o gli alpinisti ...:-) Grazie mille per quanti si renderanno disponibili a dare una mano. Per informazioni: Clarissa Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  cell: +39 349 5128401

 

AGOSTO 2013

panorama CaninIl maltempo ha impedito il mini campo previsto per fine agosto. L'idea è di andare il prossimo fine settimana (7 - 8 settembre). Posti ancora disponibili.

 

 

 

 

 

AGOSTO 2012

canin camoscio

Guarda le FOTO del campo in Canin. 

Pre-campo 2012  

Anche quest'anno gli speleologi del Gruppo Grotte del Club Alpinistico Triestino hanno organizzato un campo speleologico sul massiccio del Monte Canin con base logistica presso il bivacco Elio Marussich. L'allestimento del campo è iniziato sabato 7 luglio quando due speleologhe del CAT (Clarissa Brun e Laura Miele) hanno trasportato (a piedi lungo la pista di sci) i teli per la raccolta d'acqua fino al rifugio Gilberti. La settimana dopo (14 luglio) Clarissa Brun con Alessandro Cernivani hanno risalito nuovamente a piedi la pista di sci per recuperare i teli e trasportarli al bivacco Marussich dove sono stati subito sistemati per fungere da bacino per la raccolta dell'acqua. Il sabato successivo (21 luglio) Paolo Alberti e Paolo Manfreda si sono occupati del trasporto (via elicottero) di tutta l'attrezzatura logistica ed esplorativa necessaria per l'intera settimana di permanenza sull'altipiano. In questa occasione si è pensato di agevolare i colleghi della "Lindner" caricando anche il materiale che servirà alla loro attività in zona.

 

Lunedì 30 luglio, i due Paoli sono stati raggiunti da una parte della squadra che era composta da Clarissa Brun, Alessandro Cernivani, Laura Miele (CAT) e Simona Franz (Forum Julii Speleo - Cividale). Il gruppo sarà al completo mercoledì 1 agosto quando saliranno al campo Elisabetta Miniussi (S.C.S. "Lindner" di Ronchi dei Legionari), Letizia Elia (A.G. Gaia - Pescara), Massimo Razzuoli e Franco Gherlizza (CAT). Gli obiettivi di questa campagna sono almeno tre: la "famigerata" A12 in Forchie di Terra Rossa che continua a promettere ma non si dà; il "Bus de Bunny" del quale bisogna completare il rilievo e la B12, che era, da tempo immemorabile, impraticabile a causa del ghiaccio a poco più di 10 metri e che ora sembra essere agibile nelle parti sottostanti. Nel programma, poi, ricadono anche altre nostre "vecchie conoscenze" che per un motivo o per l'altro sono rimaste incompiute. Cito il caso della D10, situata sul versante del Foran del Muss che si affaccia in Raccolana poche decine di metri al di sotto del bivacco Procopio, nella quale sono da proseguire le esplorazioni interrotte negli anni '80. Poi la H 13, che si apre poco sopra il sentiero che da Sella Canin porta al bivacco e che butta fuori continuamente un'aria gelidissima. E poi altre grotte (soprattutto pozzi) che sprofondano nella zona compresa tra le Forchie di Terra Rossa e il Monte Sart. In poche parole, un bel po' di lavoro per i grottisti del CAT & Friends.

 

Campo Canin 2012

 

Programmato tempo prima, sognato e voluto dalle nuove reclute del gruppo dopo una impegnativa serata in osmiza, finalmente ci siamo: dal 28 luglio al 5 agosto campo speleo al bivacco Marussich, in Canin.

 

Buoni propositi: su consiglio di Franco, iniziare a rivedere le grotte targate CAT anni ’80-90 in quanto i tapponi di neve e ghiaccio che solitamente, sul più bello, impedivano il passaggio in profondità probabilmente si sono sciolti lasciando adito alle fantasie più sfrenate, controllare i vecchi rilievi con punti di domanda e verificare effettivamente quanto grandi fossero questi punti, rilevare i tratti nuovi trovati di recente in alcune grotte e naturalmente battere zona e vedere se ci si affaccia su qualcosa di nuovo, un po’ controllando le carte geologiche, un po’ di più leggendo il paesaggio, puntando molto sul fattore "C". Papo, Paolo, Laura e Max sono saliti sabato 28 per agevolare il trasporto dei materiali in elicottero, mentre il resto delle ciurma arriverà tra lunedì e mercoledì direttamente dagli Appennini. La vasca per la raccolta dell’acqua piovana, allestita settimane prima, è risultata provvidenziale garantendo senza problemi l’acqua per cucinare, bere e lavarsi. Il sovraffollamento del bivacco ha portato a decidere di piantare due tende nelle vicinanze sia per sfuggire ai "concerti" notturni sia per garantire posti in bivacco a eventuali escursionisti. Insomma un campo con tutti i confort. Il campo è servito anche da "battesimo" per le nuove leve che fin dall’inizio sono state coinvolte nell’organizzazione e nella preparazione dei materiali, all’abitudine alle temperature delle grotte di montagna, alla stesura dei rilievi, alla vita assieme in bivacco e soprattutto alla nostra compagnia… Laura, che dopo aver fatto il corso di primo livello l’anno scorso, ha deciso di fare della speleologia la sua "mission" andando quasi ogni fine settimana in grotta e provando l’esperienza di un campo. I risultati sono stati che ritornata a Trieste, dopo tre giorni era di nuovo in Canin a cercare nuovi ingressi. Con somma gioia, soprattutto dei maschietti, abbiamo accolto a braccia aperte Letizia, neo speleo abruzzese di diciannove anni, che dopo aver fatto due settimane di campi scuola-speleo in Abruzzo ha deciso di fare pausa due giorni, prendere il treno e venire a infilarsi pure nelle Alpi. Abbiamo avuto anche la visita della nostra amica Manuela e del quadrupede peloso Ouzo dal Cadore e il fine settimana del 4-5 agosto gli spazi verdi tra i karren davanti al bivacco, si sono allegramente riempiti con le tende degli amici del gruppo della Società di Studi Carsici "A.F. Lindner" di Ronchi dei Legionari, impegnati nelle loro esplorazioni. 
È stato fatto: Papo e Paolo hanno trovato un pozzo di 60 m per una larghezza massima di 10 m, molto bello, levigato, impostato su una faglia che però finisce con un altrettanto bel pavimento di massi. I traversi fatti alla testa del pozzo per raggiungere due finestre opposte, non hanno portato a niente però l’aria c’è e ora si cerca un punto all’esterno che permetta di entrare e magari by-passare la frana finale. La solita coppia ha trovato poi, sempre nella zona della grotta appena citata, un meandro che soffia allegramente, bisogna avere pazienza e costanza ma darà i suoi frutti. Sono stati rivisti alcuni passaggi ed eseguito il rilievo delle parti nuove della grotta A12 situata alla base della Forchia di Terra Rossa.
Rivista una verticale sempre in zona Forchia, una di quelle con il tappone che effettivamente, a quota –100 metri circa, si è in parte sciolto e sembra promettere qualcosa di interessante. Nella grotta H13 posta sopra un tratto del sentiero che dalla Sella Canin porta al Marussich, è stato liberato un passaggio che si apre su un lato della sala interna, dal quale esce una corrente d’aria gelida più che percettibile. Scesi pochi metri c’è l’inizio di un pozzetto agibile che però va liberato dai detriti. Sono state poi rilevate altre grotte che erano rimaste in sospeso e riposizionate delle altre in vista dell’applicazione delle targhette regionali, attività prevista da Franco ed Ernesto per i primi di settembre. Papo, Laura e Gianfranco sono ritornati la settimana dopo a battere zona a quota 1500 m e a rilevare una galleria che finisce in una frana, trovata tempo prima. Papo e Paolo stanno continuando gli scavi al nuovo meandro e prima delle nevicate è in previsione di iniziare gli scavi in H13. Insomma le cose da fare non mancano. Le bianche pietre del Canin quest’anno si sono colorate con le tende e le tute messe ad asciugare dagli speleo alla fine delle esplorazioni. La domenica del ritorno, percorrendo il sentiero fino al rifugio Gilberti si vedevano qua e là gruppetti di persone che sotto al sole impietoso, con passo lento, ma sicuro, trasportavano i loro zaini con l’immancabile sacco giallo messo di traverso sopra a tutto. Chi ritornava dal campo, chi aveva fatto un sopralluogo al loro bivacco per iniziare l’attività la settimana successiva, chi saliva, chi scendeva, i trevisani, e anche Sandro Sedran e il suo S-team si aggiravano da quelle parti. Alla fine tutti ci siamo ritrovati al Gilberti ed è stato veramente emozionante, senza darsi appuntamento, rivedere tante facce conosciute e nella voce ancora l’emozione dei propri racconti. Grandi abbracci stando attenti a non rovesciare le radler….."semo sempre i soliti" furono i primi commenti, invece dietro ai visi con qualche ruga e qualche capello bianco spuntavano anche i volti freschi e curiosi dei giovani e questo ha fatto bene agli occhi e al cuore. Era da tanto tempo che non si vedeva in Canin un affollamento speleo così, forse i Maya avevano ragione che ci sarà un grande cambiamento!
Partecipanti al campo: Simona Franz (Forum Julii Speleo - Cividale del Friuli). Per il CAT: Paolo Alberti (Papo), Clarissa Brun, Alessandro Cernivani, Letizia Elia, Franco Gherlizza, Paolo Manfreda, Laura Miele. Un ringraziamento agli sherpa: Mario Carboni, Duilio Cobol, Gianfranco Manià, Massimo Razzuoli (CAT) ed Elisabetta Miniussi (A. F. Lindner).

 

AGOSTO 2011

canin tramonto

Guarda le FOTO del campo in Canin.

 

 

 

 

 

 AGOSTO 2010

canin panorama

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AGOSTO 2004

gruppo

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