Kar e il giorno tanto atteso

karIl Club Alpinistico Triestino ha avuto sempre un occhio di riguardo per le attività legate alla didattica e alla divulgazione. È sempre stato molto curato il rapporto con le scuole di ogni ordine e grado, sia con interventi in classe che con escursioni nell’ambiente carsico con particolare attenzione alle grotte. L’organizzazione di corsi propedeutici per far conoscere l’ambiente sotterraneo ha coinvolto spesso un pubblico eterogeneo  dove i più giovani, in qualità di “piccoli esploratori”, trascinavano di conseguenza i più grandi alla scoperta del mondo sotterraneo. Non è stato nemmeno trascurato l’aspetto scientifico con l’organizzazione di incontri e di veri e propri corsi ispirati all’ecologia delle grotte e delle caverne. E non è certo mancata una ricca produzione editoriale rivolta a favorire la conoscenza del mondo ipogeo.

Il racconto di Franco Gherlizza, oltre ad essere molto efficace nella sua immediatezza, esprime in modo mirabile un importante principio divulgativo: quello di illustrare la realtà e i fenomeni naturali sotto forma di storia nata dalla fantasia ma, se stiamo bene attenti, potrebbe trattarsi di una storia vera realmente accaduta. E quindi, oltre ad apprendere che esiste un mondo sotterraneo ricco di stalattiti e di stalagmiti dove alberga una fauna con particolari adattamenti, il lettore può, o meglio, è stimolato a chiudere gli occhi per immaginare o costruire una realtà appartenente ad un passato che non esiste più ma che rivive in queste pagine.

Ad aiutare l’immaginazione del lettore segue la stessa storia raccontata attraverso i fumetti di Lino Monaco, che ha messo ancora una volta a disposizione il suo dono naturale di disegnatore, una mano magica che ha dato forma e vita ai personaggi del racconto. E tutto risulta ancora più reale: possiamo pensare che la vicenda sia accaduta in una grotta del Carso, in un tardo pomeriggio estivo quando, al tramonto, i pipistrelli escono dalle grotte per andare a caccia di insetti. Ma poi anche quel ragazzo, divenuto uomo, andrà a caccia, ma sempre rispettando le creature della Madre Terra, che non vanno uccise senza motivo. Ecco quindi spuntare anche un messaggio importante: esplorare per conoscere, ma sempre con grande rispetto per l’ambiente naturale che ci circonda e dove siamo umili ospiti.
Sergio Dolce

 
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