Conferenza su "il ricovero antiaereo di Monfalcone"

comisso radacichLunedì 16 gennaio presso la sala conferenze della Biblioteca del Comune di Monfalcone nell'ambito della manifestazione "A ridosso della storia"Ciclo di conferenze storico archivistiche", Pietro Commisso di Monfalcone e Maurizio Radacich del Club Alpinistico Triestino hanno presentato la loro ricerca sul Ricovero antiaereo in galleria di Salita Granatieri a Monfalcone. Dopo il saluto dell'Assessore alla Cultura del Comune di Monfalcone preceduto dall'intervento del responsabile dell'Archivio storico del Comune di Monfalcone, dott. Stefano Olivo, gli autori della ricerca hanno presentato, in modo sintetico ad un attento e numerosissimo pubblico, composto da oltre cento persone, la loro ricerca storica. All'interno della conferenza vi è stato un intervento da parte del dott. Alessandro Pesaro dell'Università di Lincoln (Gran Bretagna) in conferenza skipe e seguito poi dalla presentazione del video realizzato all'interno del ricovero di Monfalcone da Lucio Mircovich del CAT, video a disposizione del pubblico sul portale internet Youtube. Nel corso della ricerca all'interno della galleria sono stati rinvenuti numerosi oggetti appartenenti alla popolazione civile e militare che si ricoverava al suo interno nel corso dei bombardamenti allei del secondo conflitto mondiale. Questi reperti sono oggi conservati presso il Consorzio Culturale del Monfalconese di Ronchi dei Legionari. Lo studio dell'ipogeo e la presentazione di questi rinvenimenti furono già oggetto nel corso del 2016 di una mostra denominata "Nel tunnel. Vita e vite nel ricovero antiaereo di Monfalcone" realizzata presso la Società di Mutuo Soccorso di Monfalcone e in cui ci fu collaborazione del Club Alpinistico Triestino tramite la consulenza storica di Maurizio Radacich. I risultati di questa ricerca sono stati poi condensati in un libro che dovrebbe vedere la luce nel corso del 2017. Pubblicazione ampiamente auspicata dai presenti alla conferenza che hanno manifestato il loro vivo compiacimento per aver riportato alla luce un capitolo della storia monfalconese che sino ad oggi era stato poco trattato e qualche volta ignorato.

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