Domenica 6 agosto il concetto di "pioggia" è stato soppiantato da una biblica alluvione peraltro prevista dagli attenti meteorologi locali … ma io e alcuni impavidi avventori non ci siamo fermati davanti alla prospettiva di un’imminente perturbazione ciclonica di fulmini, acqua e vento e ci siamo lasciati trasportare dalla magia di un fantastico tramonto gradese in riva al mare, fatto di nuvole plumbee e tonalità di cielo color rosa pastello. Appuntamento alle 18.30 alla terrazza dell’hotel Marea, in presenza anche del sindaco di Grado, per una degustazione di ottimi stuzzichini di pesce e le inebrianti note saline e minerali dei vini del noto produttore carsico Sandi Skerk, al timone dell’omonima azienda vitivinicola di Prepotto, seguendo le orme del nonno e del padre. Lui stesso cura i vigneti meravigliosamente digradanti verso il mare, in fazzoletti di terra rossa schiaffeggiati dai nostri venti di bora che fanno arrivare in alto la salinità del mare.
Abbiamo assaggiato sia la rinomata Vìtovska, vino bianco autoctono del Carso, fine ed elegante, frutto di un vitigno forte e resistente ai venti di bora e alla siccità estiva, sia un ottimo uvaggio di 13 gradi, color cerasuolo-rame carico, l’«Ograde Carso 2015» fatto con uve di vitigni Vitovska, Malvasia, Sauvignon e Pinot Grigio in pari misura. Sandi mi ha spiegato che la raccolta di queste uve si fa nella seconda decade di settembre, la macerazione avviene a contatto con le bucce per 10 giorni in tini di legno; dopo la fermentazione rimane sui sedimenti per 12 mesi in botti di legno e il secondo anno si assemblano tutti i vini in botti da 50 hl dove il vino si decanta senza filtrazioni; una volta imbottigliato segue un’ulteriore maturazione e affinatura per 4-6 mesi in bottiglia…ne deriva un nettare davvero particolare, con sentori di marmellata di lampone e albicocca sotto spirito….
La cantina Skerk è scavata nella nuda roccia carsica, quindi ottima per il riposo prolungato dei suoi vini. La serata sarebbe dovuta proseguire alla diga Nazario Sauro sotto il cielo stellato e la luna piena, con la proiezione del documentario sull’abisso Skerk e il relativo dibattito di intrattenimento, ma il maltempo ha costretto gli organizzatori e assessori del Comune di Grado presenti a trasferire l’evento all’auditorium Biagio Marin poco distante. Lo sparuto e coeso numero di soci CAT e di partecipanti esterni si sono accomodati in sala grondanti di acqua da capo a piedi in quanto la serata doveva iniziare …quindi …che lo spettacolo abbia inizio!!! A seguito del fortunale, ahimè, pure la corrente elettrica e il collegamento di Skype con la regista Elisa Cozzarini sono saltati… ritardando l’avvio del dibattito tra il conduttore - giornalista e nostro socio Pietro Spirito e i presenti sul palco Sandi Skerk, Franco Gherlizza e Antonio Pascale.
Il tema conduttore di Lagunafest 2017 è stato "Passioni e Leggerezza" e per due ore siamo stati davvero traghettati nella passione per la terra e i suoi frutti, per la speleologia e le grotte e per le sfumature dell’amore. Dapprima Sandi ha descritto con passione le sue origini, la terra carsica, l’amore per la coltivazione e i suoi vini; Franco ha sapientemente coinvolto il pubblico con semplici nozioni di speleologia attinenti in particolar modo alla scoperta dell’abisso Skerk, un vero e proprio inghiottitoio che si cela sotto una botola nella cantina di Sandi e che sta impegnando da un decennio alcuni speleologi del CAT nell’esplorazione e nel rilevamento!
Clarissa, nel documentario proiettato, ha raccontato come grazie a del banale fumo di sigaretta siano riusciti a localizzare una corrente d’aria che, proveniente dal sottosuolo, arrivava alla cantina. Ad oggi sono stati raggiunti circa 170 m tra le difficoltà di passaggi angusti e la presenza di notevole fango. Forse questo sifone così fangoso potrebbe essere un braccio di ramificazione del percorso del fiume Timavo che, uscendo dalle profondità della terra, sfocia a San Giovanni di Duino tuffandosi nel mare dopo un percorso "fantasma" in parte sconosciuto.
Franco ci ha spiegato come in questo abisso, grazie a una campionatura di sedimenti fatti poi analizzare dal geologo Graziano Cancian, sia stata scoperta la Todorokite, un raro minerale di colore nerastro sottilmente stratificato, di origine organica, risalente a tempi antichissimi. Davvero emozionante quindi questo video che ritrae il dualismo di un viaggio tra due dimensioni che si oppongono e si complementano, quella terrena del lavoro dell’uomo, della vite e del vino e quella buia complessa e nascosta del "sottoterra" A conclusione della serata poi il vulcanico scrittore ed agronomo Antonio Pascale ci ha raccontato con un bel monologo ricco di dettagli e di passione, le sfide sentimentali che si incontrano nella vita, passando per quattro esperienze di incontro con donne diverse che hanno arricchito e stravolto la sua vita con "lezioni sentimentali". Il fulcro delle sue parole sicuramente l’amore e la bellezza che hanno sfumature e connotati diversi, tra sofferenza, dolore, romanticismo e condivisione.
Mereu Francesca, 11 agosto 2017