Abisso di Trebiciano. Caverna Lindner: profondità m 280. Tre ragazzi (Lorenzo, Francesco e Davide) e tre ragazze (Gemma, Valeria, Alessia), seduti sull'enorme accumulo di sabbia deposto dalle piene delle acque sotterranee, guardano verso il buio. Mi sembra che siano in estasi, eppure lì, davanti a loro, c'è un enorme spazio nero, un vuoto impenetrabile, il nulla. O forse il tutto. Una strana situazione che permette a pochi eletti di immaginare rocce, concrezioni colorate, laghi e corsi d'acqua che una finestra speciale ci permette di raggiungere e di vedere o di esplorare.
Le dimensioni della caverna non lasciano certo intravedere la parete opposta, anzi il fascio di luce si esaurisce dopo pochi metri su quella discesa di sabbia che scende verso le acque carsiche di base. "On the Moon" è stato il commento di Valeria a quella foto pubblicata su Face Book. Dobbiamo interrompere il loro raccoglimento per scendere ancora quell'ultimo dislivello di una cinquantina di metri per arrivare al Lago Timeus. Dopo la siccità estiva il livello dell'acqua è molto basso e posso tranquillamente comunicare al gruppo di essere alla profondità di m 330. "Non eravamo mai scesi così tanto!" commenta con entusiasmo Gemma, che durante la discesa mi aveva spesso chiesto i dati sulla profondità raggiunta nei quindici pozzi verticali che portano alla caverna terminale. Quei quindici pozzi che a Davide erano sembrati anche piuttosto monotoni e con il quale concordo: solo scale fisse verticali tra rocce piuttosto lisce e disadorne di concrezioni. Ma tutti, una volta raggiunto il fondo, sono stati concordi nell'affermare che il gioco valeva la candela: le dimensioni e la solennità della caverna Lindner li ha affascinati e ripagati di tutta la fatica.