Alla fine ce l’abbiamo fatta, tutti: Michele, Sergio, Nano ed io. Dopo due week end di esami e tanta pazienza da parte del team degli istruttori del Cat, che ci hanno aiutato davvero tanto, siamo tutti Aiuto Istruttori. Abbiamo iniziato già a febbraio a prepararci, con Gianfranco “Prof” che ci ha svelato i segreti di geologia e biologia. Mentre nei week end, sotto la guida di Moreno, facevamo pratica in grotta e, soprattutto, in cava.
L’esame è iniziato il 15 giugno con la prova scritta, un centinaio di domande con multirisposte. Tra qualche dubbio lancinante - ad esempio sull’effetto Boegli e la durata in carica dei direttori di corso - abbiamo superato tutti abbastanza tranquillamente la prova. Poi c’era l’ interrogazione sui nodi. Era la prova che, dall’inizio, mi preoccupava di più, ma mi ero allenata davvero molto, anche grazie alle video lezioni di Moreno e alle serate al Cat a ripetere il coniglio inseguito, il serraglio (grazie anche a Mario Sepa) o il bulina doppio. Non si trattava solo di fare i nodi, ma bisognava ovviamente anche sapere a cosa servivano e riconoscerli. E magari era utile saperli fare anche al buio, a occhi chiusi, come mi è stato chiesto.
Dopo due settimane di pausa ci siamo di nuovo presentati alla sede dell’Associazione Amici del Fante, a Monfalcone, per le due prove pratiche e per la tesina. La tensione era davvero tangibile, ma sapevamo di essere ben preparati, anche grazie all’aiuto di Moreno, dei due Gianfranchi, di Mario, di Daniela, di Christian, di Franco. Le prove di accompagnamento in grotta sono state impegnative, lunghe, un po’ faticose. Anche se con qualche difficoltà ce l’abbiamo fatta. Alcuni istruttori – finti allievi, erano davvero, ovviamente apposta, più che imbranati e bisognava essere molto pazienti. E poi in ogni grotta era stato messo in scena un finto incidente, per mettere alla prova la nostra capacità di affrontare gli imprevisti. Alla sera, poi, bisognava presentare la tesina, cinque minuti di “lezione”, davanti agli altri candidati e agli esaminatori. Anche qui bisognava concentrarsi, mettere da parte l’emozione e cercare di rimanere tranquilli.
Domenica 28 giugno , infine, abbiamo affrontato la prova pratica di tecnica, alla grotta dei Cacciatori, una sorta di palestra di roccia, protetta. Il nodo Kraus e il traverso Kraus l’hanno fatta da padrone, è stato lungo e abbastanza faticoso ma, alla fine, nessuno di noi si è incastrato tra le corde. Dopo la riunione degli istruttori abbiamo saputo, informalmente, che eravamo tutti passati. Che sollievo. E qualche giorno dopo abbiamo avuto la conferma scritta. Ora attendiamo solo i nostri primi “fortunatissimi” allievi.
Anna Pugliese
SCUOLA DI SPELEOLOGIA "Ennio Gherlizza"